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Fiandre. La quiete sul Fronte Occidentale

A cent’anni dalla fine della Grande Guerra un viaggio sui campi di battaglia simbolo del conflitto.

 

 

Il paesaggio lunare del campo di battaglia di Passchendaele è uno tra i più intensi simboli di devastazione e orrore della Prima guerra mondiale. Ma sono molti gli episodi avvenuti tra il 1914 ed il 1918 nella piccola provincia belga delle Fiandre Occidentali che diventarono emblematici di quel conflitto: la cosiddetta “tregua di Natale”, il primo utilizzo su larga scala di gas tossici e la guerra sotterranea nelle alture di Messines.


Il tratto di fronte che andava dalle spiagge di Nieuwpoort ai boschi di Ploegsteert si stabilizzò dopo la cosiddetta "corsa al mare" del 1914. Poi il fulcro della lotta diventò il saliente di Ypres, vedendo contrapporsi le truppe tedesche a quelle britanniche, del Commonwealth e francesi.


Le quattro furiose battaglie attorno alla cittadina - nel 1914, nel 1915, nel 1917 e nel 1918 - spostarono le linee di appena qualche chilometro facendo sprofondare gli eserciti in un inferno di sangue e fango. Dilaniarono quella che era una fiorente area agricola e nel dopoguerra popoleranno gli incubi dei veterani.


Ancora oggi il paesaggio fiammingo mostra la violenza subita: a Passendale l'acqua color ruggine nei canali agricoli rivela la presenza di migliaia di proiettili sepolti; tra Langemark e Bikschote i pascoli sono disseminati di relitti di fortini in calcestruzzo; talvolta capita che il terreno collassi portando alla luce oscuri labirinti sotterranei.


Con queste fotografie ho voluto proseguire l'esplorazione iniziata con "La quiete dopo la battaglia" e con "Echi nel silenzio" (pubblicati sul sito web di National Geographic Italia) rivolta ai campi di battaglia del 1914-1918. Il progetto è nato dal senso di meraviglia verso il tempo e la natura, che hanno saputo reinterpretare la devastazione lasciata della guerra. Diversi sopralluoghi sul terreno e ricerche tra i libri (in grande parte in lingua inglese) sono stati poi necessari per sottolineare quell'imprescindibile nesso tra paesaggio attuale e vicende del passato.


Ho realizzato queste fotografie intendendole come piccoli tasselli volti a ricomporre una parte di quel grande mosaico che fu la prima guerra totale e di massa. Perché quel conflitto ha ancora molto da dirci sulla modernità che oggi ci circonda, la quale vide la luce nel bagliore delle esplosioni di cent'anni fa.

 

                     

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