Andrea Contrini Fotografia






Panoramica sullo stabilimento e Vallagarina. Negli anni '70 (Laboratorio di Storia di Rovereto) e attualmente.

La centrale elettrica. Nel 1928 durante i lavori di installazione delle dinamo (Chiesera) e attualmente.

Le torri di lavaggio gas della sala C. Negli anni '60 (Laboratorio di Storia di Rovereto) e attualmente.
A metà degli anni ‘20 del secolo scorso la società Montecatini di Milano costruì uno stabilimento per la produzione di alluminio a Mori in Trentino. La fabbrica entrò in funzione nel 1928 e diventò uno degli stabilimenti per la produzione di alluminio più importanti d’Europa: una cittadella industriale la cui “popolazione” arrivò, negli anni di maggior produzione, a 1.200 addetti.
Le sue vicende furono indissolubilmente legate a quelle del basso Trentino: essa contribuì in modo determinante alla trasformazione del territorio e del tessuto sociale, spingendo una società prevalentemente agricolo-artigianale verso una capitalistico industriale.
Nel 1983 lo stabilimento terminò l'attività produttiva e da allora si trova in uno stato di totale abbandono.
Un Silenzio Infranto
A distanza di trent'anni, tre ex lavoratori tornano sui loro vecchi posti di lavoro. I ricordi, riaffiorando dalla polvere, ripopolano per qualche ora il gigante di cemento e le voci infrangono il silenzio dell'oblio.
I Due Volti della Fabbrica
Un progetto che, attraverso fotografie d'epoca (provenienti dal Laboratorio di Storia di Rovereto e dall'Archivio Edison, Centro per la Cultura d'Impresa di Milano) confronta i due volti dello stabilimento Montecatini: quello passato, regno dell'industria e della produzione, e quello attuale dell'abbandono.
Un Silenzio Infranto
e I Due Volti della Fabbrica